STUDIO CESARANO

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Informativa Legionella

INFORMATIVA RISCHIO LEGIONELLA IN ATTUAZIONE DI QUANTO PREVISTO
NELLE LINEE GUIDA DEL MINISTERO DELLA SALUTE

Informazioni di carattere generale
Il batterio della legionella è stato isolato per la prima volta nel 1976, in seguito ad un'epidemia scoppiata tra i veterani della legione Americana al Bellevue Stratford Hotel di Philadelphia, in quell'occasione vi furono 224 contagiati e 34 morti, da qui deriva il nome di malattia del Legionario. La diffusione del batterio avviene per via area (ossia respirando le goccioline di aerosol contenente il vapore infetto) e ha un incidenza mortale fortunatamente bassa (in italia 22 casi sul milione di abitanti con solo 2 morti), principalmente l'incidenza è nei soggetti ultrasessantenni, soggetti trattati con chemioterapia o affetti da patologie polmonari, diabete o soggetti immunodepressi. Il batterio della legionella comprende diverse specie ma quella responsabile della malattia dell'uomo per il 95% delle infezioni in Europa è la Legionella pneumophila, batterio ubiquitario pertanto il suo ritrovamento nell'ambiente se non supera certi valori non è necessariamente fattore di rischio e causa di un eventuale contaminazione di un malato. L'aumento della concentrazione del batterio in un ambiente è senz'altro motivo di attenzione in quanto superando alcune concentrazioni il rischio di contaminazione per l'uomo aumenta significativamente e quindi impone l'adozione di misure di contrasto. Per tale ragione occorre tenere sotto controllo i fattori che possono favorire la proliferazione in un ambiente. La legionella si manifesta negli uomini con due distinti quadri clinici: febbre di Pontiac e la malattia del legionario, la prima dopo un periodo di incubazione di circa 24/48 ore si risolve di solito in una forma acuta di influenza che si risolve tra i 2 e 5 giorni. La malattia del legionario, ha un incubazione tra i 2 e 10 giorni e si manifesta con una polmonite infettiva che se non curata con antibiotici specifici (di qui l'importanza di una corretta diagnosi) può portare al decesso. Quali sono i luoghi a rischio, i luoghi in cui l'aria viene filtrata attraverso impianti di condizionamento ad esempio negli ospedali, in case di cura, ma anche in luoghi in cui l'acqua evaporando crea un aerosol tanto più fine quanto più pericoloso, fontane, piscine, centri termali, ma anche la vasca idromassaggio e il telefono della doccia nelle proprie abitazioni. La proliferazione del batterio e quindi il conseguente pericolo avviene ad una temperatura compresa fra i 20 gradi e i 50 gradi, inoltre la scarsa pulizia crea terreno
fertile, così come la formazioni di incrostazioni all'interno delle tubazioni idriche specialmente se l'acqua staziona in essa per lunghi periodi dovuti alla mancanza d'uso. Allo stesso modo i serbatoi di riserva se non periodicamente soggetti a una pulizia e disinfezione o se esposti ad alte temperature possono essere fattori di rischio.

Comportamenti da adottare nelle singole abitazioni
Le linee guida del Ministero della Salute, al paragrafo 5.5 alla lettera N riporta quanto segue:
“nelle strutture abitative condominiali con impianto idro-sanitario centralizzato, l‟amministratore di condominio è tenuto ad informare e sensibilizzare i singoli condomini sull‟opportunità di adottare le misure di controllo sopra elencate” Le linee di controllo possono riassumersi così: temperatura dell'acqua inferiore ai 20°; se nell'abitazione sono presenti dei serbatoi di accumulo occorre pulirli e disinfettarli almeno una volta all'anno e un'ispezione mensile visiva delle chiusure, l'acqua calda sanitaria deve essere tenuta ad una temperatura superiore ai 50° e se sono presenti dei serbatoi di accumulo vanno puliti almeno
due volte all'anno, in caso contrario occorre disinfettare le condotte prestando attenzione alla potabilità, installazione di termovalvole sull'impianto dell'acqua calda onde evitare ustioni, se la casa non è usata da tempo far scorrere l'acqua, analizzare l'acqua per verificare e tenere sotto controllo la crescita microbica e in caso di incremento dei valori trattare con disinfettante e monitorare quindi la situazione, infine mantenere puliti i diffusori delle docce, delle vasche da bagno, i rubinetti mantenendoli privi di incrostazioni, cambiando le guarnizioni in fibre naturali che si presentano deteriorate. Nel caso nell'abitazione ci siano persone che rientrano nei casi a rischio è opportuno installare appositi filtri che hanno una durata fino a 2 mesi che si possono applicare ai rubinetti delle docce e proteggere al 100% dal rischio di contaminazione.

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